Per contenere i persistenti disavanzi correnti della propria sanità, la Calabria ha dovuto controllare i livelli di spesa. Dai dati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (2020) emerge che in Calabria la spesa sanitaria corrente nel 2019 è pari a 3,5 miliardi di euro, che confrontati con il finanziamento effettivo di 3,31 miliardi di euro, determinano un decifit corrente pari a circa 112 milioni di euro. Si tratta di un valore della spesa corrente che è uguale a quello del 2009, anno in cui la Calabria ha siglato il Piano di rientro (PdR) con l’esplicita assunzione di impegni volti al contenimento dei costi.
La figura 1 mostra che i costi della sanità calabrese nel 2018 e nel 2019 sono uguali a quelli del 2009 (anno base), mentre nello spesso periodo in Italia sono cresciuti del 7%. Il dato nazionale è dovuto ad un aumento pari all’8% della spesa nelle regioni senza piani di rientro, del 14% delle regioni che hanno siglato un PdR e di ben +45% delle autonomie speciali. Nel periodo post 2009 l’indice dei costi della sanità calabrese è sempre al di sotto di quello che si osserva nel resto del paese.
Al fine di evidenziare specifiche dinamiche temporali, la figura 2 riporta i tassi di variazione medi annui della spesa sanitaria considerando 5 sotto-periodi sia per la Calabria sia per altri gruppi di regioni. Come si nota, fino al 2009 i costi della sanità calabrese sono cresciuti ad un tasso medio annuo del 4% nel periodo 2002-06 e del 4,78% nel triennio 2007-2009. I costi sono diminuiti ad un tasso annuo di -1,29% nel periodo 2010-12, ossia subito dopo la sigla del PdR e si sono stabilizzati nel triennio 2013-15. Dal 2016 al 2019 sono aumentati annualmente dell’1%.
E’ utile osservare che negli anni iniziali del periodo analizzato, le variazioni annue della spesa sanitaria erano elevate in tutto il paese. In particolare, si noti che nel periodo 2002-2006 la spesa delle regioni che saranno successivamente sottoposte a vincoli di riequilibrio economico-finanziario (regioni con PdR) cresceva ogni anno del 6,7% e del 5,4% annuo nelle regioni senza PdR. Gli amenti dei costi erano sostenuti (4,6% all’anno) anche per le Autonomie Speciali. Nel corso del tempo, il contenimento della spesa sanitaria ha riguardato tutte le regioni (ad eccezione della crescita +12% delle autonomie speciali nel periodo 2010-12). A fine periodo 2016-2019 i dati indicano che i costi della sanità in Calabria sono cresciuti dell’1% all’anno, ossia meno rispetto alle regioni senza PdR (1% vs 2,18%) e alle autonomie speciali (1% vs 1,68%). Da notare che le altre regioni con PdR hanno stabilizzato i costi sanitari (figura 2).